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Glossario dei termini e dei materiali usati dall’industria del mobile

Acciaio inox
È un acciaio resistente alla corrosione e ad alcuni agenti chimici. Grazie alla sua igenicità viene impiegato per costruire contenitori
alimentari, tegami, lavelli, piani di lavoro; normalmente per tali utilizzi si impiega acciaio inox 18/10 (18% di cromo, 10% di nichel).

Alluminio
Metallo di colore bianco argenteo, duttile e molto leggero. È il terzo elemento disponibile in natura per ordine di abbondanza.
Utilizzato in leghe sia pressofuse che trafilate viene poi verniciato o protetto attraverso procedimenti di ossidazione anodica, che
rendono gli strati superficiali resistenti ai graffi e alla corrosione.
L’alluminio non trattato con questi procedimenti annerisce facilmente per ossidazione.

Anidride carbonica
È un gas che si forma nei processi di combustione, dall’unione di carbonio contenuto nei combustibili con due atomi di ossigeno presenti
nell’aria. L’anidride carbonica è il principale responsabile dell’effetto serra.

Carta melaminica
Carta impregnata di resine melaminiche; può essere di vari colori o imitare le venature del legno. Viene impiegata per il rivestimento dei
pannelli di truciolare che dopo tale trattamento vengono definiti pannelli nobilitati melaminici.

CFC
Clorofluorocarburi noti commercialmente come Freon; hanno avuto enorme impiego come fluidi nell’industria refrigerante e come gas propellenti delle bombolette spray. Questo largo utilizzo ha però determinato un accumulo di tali gas nella stratosfera dove, attraverso
reazioni chimiche, distruggono lo strato di ozono. Essendo quindi in parte responsabili del buco dell’ozono stanno per
essere completamente sostituiti da altri gas più ecologici.

Collanti termofondenti
Adesivi che, applicati allo stato fuso, incollano grazie al loro raffreddamento e alla pressione che si esercita tra i due elementi da
incollare.
Hanno caratteristiche di reversibilità in quanto, se riportati a temperature che variano da 60°C a 100°C circa, rammolliscono
perdendo temporaneamente il proprio potere collante. Il loro impiego è quasi totale per quanto riguarda l’applicazione di bordi.

Collanti termoindurenti
Resine che esplicano il loro potere collante grazie a reazioni chimiche in parte attivate dal calore. Le più importanti nell’industria del mobile si
ottengono con la combinazione tra la formaldeide ed altre resine basi.
Avendo subito una reazione chimica sono collanti irreversibili e quindi resistono molto bene a temperature elevate.

Effetto serra
Durante il giorno la superficie terrestre accumula il calore irraggiato dal sole. Nelle ore notturne il calore viene disperso nello spazio.
L’eccessiva concentrazione di anidride carbonica nell’aria forma una sorta di cappa che impedisce l’espulsione del calore assorbito dalla
terra nelle ore diurne. L’effetto conseguente è analogo a quello che si ottiene all’interno di una serra.

Ergonomia
L’ergonomia cerca di individuare i parametri più importanti per un corretto rapporto uomo – macchina – ambiente di lavoro, per eliminare i
fattori negativi e per rendere più facile o naturale l’utilizzo degli oggetti.

Essenze legnose
Con questo termine si indicano i vari tipi di legno esistenti in natura. Poichè ricavati da diverse specie di alberi si differenziano per l’aspetto
estetico e le proprietà fisiche e meccaniche.
Vengono suddivisi principalmente in conifere e latifoglie; tra le prime ricordiamo il pino, l’abete, il cedro e il larice; tra le seconde il noce, il
faggio, il ciliegio, il rovere e il frassino.

F4 Stelle Normativa giapponese
Livello di classificazione della Building Standard Law giapponese, che fissa i criteri di accettazione dell’emissione di formaldeide.

Formaldeide
Gas di odore pungente, è impiegato per la produzione delle principali colle termoindurenti utilizzate nell’industria del mobile. La
formaldeide è riconosciuta come sostanza cancerogena: l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro l’ha classificata come agente
chimico “cancerogeno per l’uomo”. Fin dal 1977 il B.G.A. (Ufficio per la salute di Berlino) fissa la sua pericolosità negli ambienti a
concentrazioni di 0,1 p.p.m. (parti per milione) o 0,12 mg/mc. La normativa più severa è la Giapponese F4 Stelle che fissa tale limite a
0,055 mg/mc.

Gomma siliconica
Massa plastica formata da silicio ed ossigeno; tramite vulcanizzazione passa allo stato elastico trasformandosi appunto in gomma siliconica.
Tra le sue caratteristiche principali:

  • non si screpola nel tempo;
  • resiste a temperature comprese tra i -100 °C e i +300 °C;
  • è batteriologicamente inerte (resistente a funghi e microorganismi);
  • è stabile alle radiazioni solari;
  • ha un’ottima pulibilità;

Laminato
Conosciuto anche con il nome commerciale di “Formica” è composto da resine fenoliche (supporto) e melaminiche (carta estetica decorativa)
incollate tra loro in modo tale da formare fogli di circa 0,6 mm. Viene impiegato per il rivestimento di pannelli legnosi (pannelli laminati). Se i
pannelli vengono laminati su entrambi i lati si dicono bilaminati.

Laminato HPL
Solo quei laminati che abbiano raggiunto l’eccellenza negli standards definiti dalla norma EN 438/1 possono fregiarsi del marchio HPL (High
Pressure Laminates o laminato ad alta pressione): un materiale di qualità superiore con eccezionali doti di durezza e resistenza al graffio,
all’usura, all’urto, agli agenti chimici, al fuoco.

Laminato stratificato
Laminato in cui lo spessore delle resine di supporto è normalmente superiore a 1mm.
Grazie alle loro caratteristiche meccaniche i laminati stratificati possono essere impiegati come pannelli autoportanti senza dover essere
applicati ai pannelli legnosi. Il laminato stratificato per le sue doti di estrema resistenza è molto adatto all’uso in cucina.

Legno massello
Definizione usata per identificare mobili o elementi di essi, costruiti utilizzando esclusivamente legno ricavato direttamente dal tronco
dell’albero. Tale massello può essere di varie essenze a seconda del tipo di albero dal quale viene ricavato; ad esempio massello di noce,
massello di faggio, massello di ciliegio, ecc.

Ossido di carbonio
Chiamato anche monossido di carbonio è normalmente prodotto dalla cattiva combustione degli idrocarburi. Questo avviene anche tra le
pareti domestiche durante la cottura dei cibi, con fornelli a gas. Incoloree inodore è un composto inquinante e tossico per la sua capacità di
combinarsi con l’emoglobina del sangue impedendogli di trasportare l’ossigeno nell’organismo. Può quindi provocare la morte per asfissia.

P3
Denominazione del pannello di particelle di legno in base all’uso in ambiente umido secondo la classificazione EN 312/2004.

Pannello compensato
Pannello formato da 3 strati di sfogliato di legno disposti con fibre ortogonali tra loro ed incollati con collanti termoindurenti. Quando tali
strati sono maggiori di 3 (sempre comunque in numero dispari) si parla di pannelli multistrato.

Pannello di fibre a media densità (MDF o Medium Density)
Sono pannelli che trovano la loro materia prima nelle ramaglie e negli scarti di lavorazione del legno. Sono interessanti da un punto di vista ecologico in quanto la loro produzione non implica l’abbattimento sistematico di alberi.
Sono composti da fibre di legno ottenute mediante vapore ed appositi sfibratori, legate tra loro con collanti termoindurenti. Tali fibre (molto simili a lanuggine di cotone) una volta pressate conferiscono al pannello delle buone caratteristiche meccaniche, ottima stabilità dimensionale e una compattezza lungo i bordi tale da renderli indispensabili per produrre pannelli laccati, nobilitati in PVC o PET e nei casi in cui si debbano ottenere delle grandi superfici, dove il legno massiccio potrebbe presentare problemi di planarità. Hanno però un peso elevato e generalmente una scarsa resistenza all’umidità. Ricordiamo che esistono anche pannelli in MDF studiati per avere una discreta resistenza all’umidità.

Pannello impiallacciato
Pannello le cui facce sono state rivestite da fogli di piallaccio.

Pannello in multistrato per esterni
Cinque o più strati di legno vengono disposti con le fibre incrociate fra loro e fissati con collanti resistenti all’acqua e all’umidità. Così nasce il
pannello in multistrato per esterni.

Pannello nobilitato melaminico
Pannello in truciolare le cui facce sono state rivestite da fogli di carta impregnata di resine melaminiche.

Pannello in truciolare
Il pannello in truciolare sfrutta soprattutto gli scarti di lavorazione del legno e le ramaglie residue degli alberi; in questo modo diventa un
prodotto molto interessante dal punto di vista ecologico in quanto per la sua produzione non vengono abbattuti ulteriori alberi. E’
composo da scaglie e particelle di legno pressate ed incollate tra loro con collanti termoindurenti. E’ comunemente impiegato previa
impiallacciatura, nobilitazione con carta melaminica o rivestimento con PVC o PET, materiali che conferiscono al pannello le qualità
estetiche volute.
Dal punto di vista delle qualità meccaniche ha particolare interesse per la sua stabilità dimensionale che lo rende indispensabile per l’impiego
su grandi superfici dove il legno massello avrebbe degli enormi problemi di planarità. Ha però scarsissima resistenza all’umidità. Per
questo è stato messo a punto un pannello denominato “pannello per uso in ambiente umido” (tipo P3) che attenua questo problema senza
però risolverlo completamente. I collanti usati per la costruzione dei pannelli in truciolare emettono formaldeide. Tali emissioni sono minime
nei pannelli prodotti secondo la severa normativa giapponese F4 Stelle

PET
Ha caratteristiche simili al PVC ma ha il grande vantaggio ecologico che, al contrario del PVC, durante la combustione non produce diossina.

Piallaccio
Detto anche “tranciato” è un sottile foglio di legno (circa 0,6 mm) ottenuto attraverso la tranciatura dei tronchi. Viene utilizzato per
rivestire i vari pannelli legnosi, poi detti “impiallacciati”.

Placcatura
Operazione di rivestimento di un pannello grezzo con vari materiali quali laminato, PET, PVC, piallaccio ecc.

PVC
Il cloruro di polivinile è uno dei materiali plastici più utilizzati nell’industria del mobile. Con esso vengono rivestiti sia elementi
strutturali che antine. È considerato un materiale tossico ma in realtà i pericoli si hanno solamente nelle fasi di produzione e di distruzione (se
non bruciato in appositi inceneritori produce diossine). È colorabile e può imitare le venature del legno.
Essendo un materiale termoplastico non resiste molto al calore, rammollendo a temperature comprese fra i 75 ed i 95 °C.

Serigrafia
È un metodo particolare di stampa (su metallo, vetro, plastica, ecc.) in cui l’inchiostro viene fatto passare attraverso le maglie di un
tessuto di seta (retino serigrafico) preventivamente otturate nelle zone non stampanti. Nel vetro, attraverso una ulteriore procedura di
riscaldamento ad alte temperature, la serigrafia si può temprare in modo tale che fondendosi insieme al vetro diventi indelebile.

Temperatura di rinvenimento
È la temperatura alla quale le colle termofondenti iniziano a rammollire e, ritornando allo stato liquido, provocano lo scollamento dei bordi.

Vernice acrilica
Vernice con altissima resistenza alla luce: dà le migliori garanzie contro l’ingiallimento. Si utilizza in particolare nei legni chiari dove un eventuale ingiallimento della vernice provocherebbe un viraggio del colore molto sgradevole. Conferisce al legno un aspetto molto naturale in quanto può essere applicata con un minimo spessore senza creare l’effetto di sovrapposizione di una pellicola trasparente sul pannello in legno.

Vernice poliuretanica
È la più usata nel settore del legno in quanto economica e di facile applicazione. Avendo scarsa resistenza alla luce tende ad ingiallire e per
questo non è adatta per la verniciatura di legni chiari dove con il tempo produce una pellicola gialla che rovina il colore del legno.

Vernice poliestere
È normalmente utilizzata dove si vogliono ottenere grossi spessori di vernice con ottime resistenze meccaniche (pannelli laccati). Essendo la
più dura delle vernici qui descritte, viene normalmente impiegata anche sui piani dei tavoli e sugli altri elementi soggetti ad usura. Può essere
lucidata con sistemi che prevedono l’utilizzo di grane sempre più fini, fino ad ottenere una superficie speculare di grande effetto estetico.
Anche le vernici poliestere hanno scarsa resistenza alla luce e non sono quindi adatte per produrre laccati molto chiari in quanto ingialliscono
facilmente.

Vernice all’acqua
È utilizzata per i nuovi sistemi di verniciatura nei quali il solvente utilizzato è prevalentemente l’acqua. In questo modo si risolvono grandi
problemi di impatto ambientale (basti pensare che in alcuni casi anche il 70% di prodotto applicato evapora durante l’essicazione sotto forma di solventi sintetici inquinanti.

Vetro temprato
Vetro con particolari caratteristiche di resistenza agli urti (fino a 5 volte maggiore del vetro normale) ottenute attraverso la tempra.
Tale procedimento consiste nel riscaldare ad elevate temperature (650 °C) il vetro per poi raffreddarlo bruscamente investendolo con getti
d’aria.
Nel caso di rottura i vetri temprati si frantumano in piccolissimi pezzi tali da non creare pericolose lame di vetro tagliente.

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